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Tanhei MyshuriCatherine giaceva nuda accanto a lui.
Dormiva beata e per un momento si chiese se quell'espressione angelica appartenesse davvero a quella donna che con foga si prendeva sempre ciò che desiderava.
Si avvicinò e inspirò il suo profumo.
Menta e rosa.
Sapeva di rude e di donna al tempo stesso.
Lady Done, quale onore per me poter giacere insieme a voi ... sussurrò mentre con l'indice percorreva il profilo della schiena.
Lei mugugnò qualcosa, ma non si mosse né niente, stava ancora dormendo profondamente.
Si alzò silenzioso come un felino e con altrettanto silenzio recuperò le vesti che stavano scomposte per terra, segno della loro foga nell'appartenersi.
Si mise i pantaloni dritti neri e la camicia bordeaux in satin, sopra il panciotto della medesima stoffa dei pantaloni e infine l'ascot cremisi anch'esso.
Sorrise: Catherine conosceva e condivideva i suoi gusti e le richieste che aveva fatto al suo sarto per lui erano più che perfette.
La prenderei come moglie, se solo non avessi paura di trovarmi io a portare la gonnella ! In fondo alla camera, nel portaombrelli, stava il suo preziosissimo e inseparabile bastone da passeggio.
Lo prese e dopo essersi dato una rapida aggiustata al panciotto, uscì dalla camera.
Mio Signore ! Siete di partenza? Richard si voltò con una calma snervante, il suo sguardo una lastra di ghiaccio pronta a trafiggere a morte.
Demion, non mi piace che tu volteggi davanti a questa stanza nel cuore della notte. Ciò nonostante, ho un favore da chiederti. Il maggiordomo incassò nella più totale apatia il suo disappunto, contrariarlo non gli sarebbe servito a niente, se non a perdere un arto. Nella migliore delle ipotesi.
Qualsiasi cosa possa compiacervi mio Lord ! Richard lo guardò con meno minaccia.
Io devo assentarmi per un po', quando tornerò voglio trovare Lady Done nello stesso stato di salute che ha adesso. Difendila, a qualsiasi costo. Il maggiordomo pensò che sarebbe stato un miracolo se qualcuno si fosse portato all'inferno quella dannata strega.
Altrimenti, cadranno tante vite quanti i capelli che le saranno stati torti. La tua compresa. Il suo tono non ammetteva repliche e Demion sapeva che non si trattava di un semplice modo di dire.
Nessun capello sarà torto a Lady Done, la troverete splendida così come l'avete lasciata ! Magari, splendidamente morta! Pensò sogghignando fra sé e sé.
Lord Matthew Syvigl dormiva abbracciato alla sua giovane moglie, ignaro della visita che da lì a poco avrebbe ricevuto.
I loro due figli, il primo di 6 e il secondo i 3 anni, dormivano nella stanza accanto, mentre una cameriera prestava il turno di notte, pronta a rispondere a qualsiasi loro esigenza.
Il maggiordomo corse a bussare alla stanza del suo signore.
Mio Lord, mio Lord! Vi prego svegliatevi ! Svegliatevi ! Matthew aprì gli occhi infastidito.
Che cosa accade? Ci sono visite, Lord Myshuri è qua ! Il conte sobbalzò in piedi e cercò a tastoni gli occhiali che teneva sul comodino.
Per Dio! Non farlo avvicinare! Sei sicuro che non lo abbia visto qualcuno?! E' considerato un traditore della corona e io non voglio che venga visto alla mia porta! Il maggiordomo sentì il sangue gelarglisi nelle vene ma fu costretto ad aprire la porta a cui era dinnanzi.
Lord Myshuri è qua, proprio qua. Sussurrò appena, facendosi da parte.
E così tu non vuoi che io venga visto a questa porta che io stesso ti ho aiutato a costruire? Il conte rimase impietrito.
Lord... Lord Myshuri ... disse quasi senza fiato.
Richard non si mosse dalla porta.
In persona. E io che pensavo di venire qua e di trovare un amico disposto ad aiutarmi... Che amarezza ! Disse con un tono di sarcasmo affatto velato.
Posso spiegare ! Non ne dubito. Lord Syvigl. Il conte, terrorizzato, prese il lume sul suo comò e lo accese.
Io... si voltò e ciò che vide gli attanagliò le viscere
Selene! La moglie era lì, accanto a lui nella stessa posizione supina in cui l'aveva lasciata quando si era addormentata.
Ma una pozza di sangue scarlatto aveva inzuppato le lenzuola.
Selene! Urlò disperato e piangendo.
Richard sorrise sornione mentre con le dita picchiettava sull'impugnatura del bastone.
Non urlate mio buon Lord, i bambini potrebbero svegliarsi e vedere questa pietosa scena! Ti prego... sono solo dei bambini...... Il Duca non si scompose neppure per un attimo.
Sì, sono solo dei bambini. E forse è preferibile immortalarli nella loro innocenza da infanti piuttosto che farli divenire dei vili vermi come il padre! Il tono pacato e tranquillo.
No te ne prego ! Farò ciò che vuoi, tutto ciò che vuoi, ma lascia in vita i miei figli ! Richard si decise infine a muoversi e ad avvicinarsi all'uomo che era tutto un tremito.
Tu sai cosa è accaduto alla mia dimora? Il conte chinò lo sguardo.
Sì, mio Signore. Si dice che non sia rimasto niente delle vostre ricchezze, che tutto sia andato perduto e che la vostra persona sia quindi....... decaduta.......Più che parlava e più che le sue parole svanivano nei sussurri. Era terrorizzato.
Decaduto? IO? Sì... mio Signore.... Richard lo afferrò per il collo e lo tirò su mentre l'uomo espletava i suoi bisogni per il terrore.
Tu credi che sia la ricchezza a rendere un uomo potente? Dimmelo. Il pover uomo non poté fare altro che piangere e continuare ad urinarsi addosso.
Ti prego....Dimmelo. Io....credo di sì mio signore... Strinse di più la presa sul collo.
Io non ti sto uccidendo con i soldi, non ti sto uccidendo con un quadro, non ti sto uccidendo con un arazzo e non ti sto uccidendo con un castello. No, io ti sto uccidendo con la sicurezza della mia mano, con la forza delle mie braccia, con la forza del mio ego e della mia persona. Lo scaraventò a terra.
E adesso, con questa mia persona, con questa mia mano, ti ho ridonato la vita. Il conte ebbe un'ultima secrezione e dopodiché lo guardò con ammirazione.
Lo guardò in volto, il lume che faceva uno strano gioco di ombre sul suo sguardo fiero.
Ecco cos'era la Potenza.
Ecco cos'era la Gloria.
Tentò di alzarsi come meglio poté.
Mio Signore, perdonatemi! Vi servirò da ora fino all'ultimo dei miei giorni, e che questo sia fra un attimo o fra un millennio, lo farò al meglio delle mie capacità! Richard sorrise.
I tuoi figli cresceranno bene e Tu che stai al mio fianco nel disonore, sarai al mio fianco nella gloria. Scoprirò chi è che ha buttato del fango su di voi e ve lo riferirò ! Non ne dubito Lord Syvigl! Non ne dubito ! Uscì lasciando l'uomo a piangere sua moglie.
Richard, dove sei stato? Chiese pigramente, appena svegliata e ancora assonnata.
A far resuscitare dalle ceneri il mio Impero. Catherine sorrise.
Nessuno potrà affossarti mai, mio Lord ! Alzò un braccio e con la mano accarezzò il volto del Duca.
No, e tu, Mia Lady, siederai accanto a me sulla seggiola più alta! Afferrò con delicatezza la stessa mano che lo stava accarezzando e la baciò con delicatezza.
Lo fissò soddisfatta ed emozionata mentre si alzava come incantato dalle sue movenze.
Si liberò della giacca e lei assaporò la visione di quel corpo segnato ma non per questo meno invitante ed eccitante.
Vederlo lì, ai suoi piedi, con espressione adorante e colma di desiderio, la fece rabbrividire.
Molti erano stati gli uomini ai suoi piedi, ma aveva deciso di calpestarli tutti.
Invece il suo calcagno adesso chiedeva solo attenzioni, nient'altro.
Continuò a fissarlo mentre lui le accarezzava le gambe.
Bello e oscuro come la notte, non avrebbe potuto desiderare altro dalla vita se non passare al suo fianco il resto dei suoi giorni, tanti o pochi che fossero.
Inaspettatamente si sentì cedere per poi ricadere fra le sue braccia.
Pardon!Voleva reclamare ma lui la baciò e ogni suo disappunto cadde nel nulla.
Le sue mani fredde e bollenti che scorrevano sulle sue gambe, pronte a liberarle di quelle calze che adesso era divenute pesanti e soffocanti.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da quello magnetico di lui e per la prima volta si sentì incantata e completamente in balia di qualcun altro.
Era sopra di lei e poteva sentirlo con una sensibilità che mai aveva avuto.
Il ventre era divenuto bollente e iniziava a reclamare attenzioni con incessante insistenza.
Io sono solo Tuo e di nessun'altra e tu solo Mia! Mai delle parole l'avevano ricolmata di un piacere così intenso e così fisico.
La sua bocca vagava adesso fra i suoi seni e lei dovette aggrapparsi ai suoi capelli per non perdere il controllo.
Io morirò di te! Disse per poi lasciarsi andare alle sue cure.
I capezzoli divennero turgidi sotto il suo tocco esperto e passionale e lei si inclinò verso di lui.
Lo voleva.
Lo voleva adesso.
Con le gambe gli cinse la vita e si strinse a lui.
Un lampo di razionalità si impadronì di lei quando udì un bicchiere rompersi a terra.
No!Si sciolse da quella presa e si divincolò sotto di lui.
Liberatasi da quel piacere immenso poggiò le mani sul suo petto, all'altezza quasi delle spalle e fece pressione lasciando che fosse lui a ricadere con la schiena sul tavolo.
Si alzò sul tavolo e di nuovo lo guardò dall'alto con la sua arroganza.
Le mani sui fianchi e il piede destro che premeva sul petto del Vampiro.
Con il piede risalì fino al collo e premette sul suo pomo.
Morirò di te! Ma non prima di averti fatto morire di me! Premette di più e, poco prima che fosse troppo, lasciò la presa per inginocchiarsi su di lui, con entrambe le ginocchia che gli avvolgevano i fianchi.
Accarezzò il suo volto con più delicatezza e poggiò leggeri baci laddove lo aveva premuto con il piede.
Mio Lord ! Con le unghie, senza fare troppa pressione, ma solleticandolo appena, seguì tutto il profilo dei pettorali, scendendo sull'addome e concentrandosi sulla piccola cavità dell'ombelico.
Mio Amore! Con le mani scese ancora e strattonò la chiusura dei suoi pantaloni finché non cedette sotto il suo assalto.
Glieli fece scorrere fino alle ginocchia e lo lasciò così, bloccato dalle sue stesse vesti.
Vedeva la sua virilità sporgersi nonostante l'intimo e dovette desistere dal fare ciò che il suo corpo le chiedeva disperatamente di fare.
Si avvicinò al suo viso lasciando che il suo corpo strusciasse su quello di lui e lo baciò con passione.
Gli sorrise divertita e si alzò di nuovo sopra di lui.
Si sporse sopra di lui e afferrò qualcosa alle sue spalle, qualcosa che lui non poteva vedere da lì.
Sorrise maliziosa e finalmente mostrò ciò che aveva preso.
Una delle bottiglie di vino rosso che lui stesso aveva scelto per la cena.
Se la versò addosso e lasciò che le scivolasse addosso fino a raggiungerlo.
Poi si chinò sopra di lui, ma sempre rimanendo in piedi, e ne bevve un sorso dal petto di lui.
Ottimo! Non hai sete?CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
Razza:ninfa
Abilità:
-mimesi
-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 100-30 = 70
Salute:100
Danni: illesa
Stato d’animo: emozionata ed eccitata
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto
Parametri PG:
Forza: 10
Velocità: 13
Resistenza: 15
Precisione:20