Posts written by VickyeJC

view post Posted: 29/1/2015, 18:36 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Tanhei Myshuri

Rincorreva il Piacere e allo stesso tempo ne era circondata.
Desiderava raggiungere l'apice eppure quella ricerca era così inebriante dal rappresentare essa stessa l'essenza pura della Passione.
I loro corpi combaciavano in maniera perfetta, come se un solo Essere, in Principio, fosse stato violato e dilaniato. Un Essere divenuto due, che aveva corso per tutta la sua esistenza per tornare Forte e Perfetto.
Famelica e dolce allo stesso tempo, sentiva la sua passione premere, fondersi con il suo Amore e correre incontro alla pace dei sensi, l'addome irrigidito e un leggero formicolio che saliva dai piedi. Sentiva il Piacere raggiungere il suo culmine e lo manifestava contro le sue labbra dure e sensuali. Gemiti profondi le sfuggivano per annegare in lui mentre sentiva il corpo rincorrere i suoi limiti.

Catherine scosse la testa e sospirò infastidita.
Non aveva mai apprezzato quelle scene, né da bambina e adesso meno che mai, seppure trovasse un certo piacere nel vedere quei due uomini eccellenti litigarsi come bambinetti per lei, si stufava presto di doversi mettere in mezzo ma sapeva bene che se non lo avesse fatto ne avrebbe perso uno, se non entrambi.
Richard non si sarebbe fatto scrupolo alcuno nel piantargli una lama in gola e il solo motivo per cui non lo avesse ancora fatto era in nome dell'affetto che ella nutriva per il fratello.
Insomma, spero che tu non mi abbia portata qua per stare a fare cagnara con l'idiota del mio buon fratello !
Richard la guardò serio per un po' poi i lineamenti si ammorbidirono fino a far fuggire un leggere sorriso.
Certo che no ! Le si posizionò dinnanzi e fatto un inchino porse la mano aspettando la sua Mi concederebbe l'onore di questo ballo ?
Cat sorrise e lo guardò divertita ma felice Certo che sì! Posò la mano sulla sua ma cambiò presto la presa e fu lei a trascinarlo in mezzo alla locanda e ad iniziare a ballare,
Forse a casa Myshuri avrebbe dovuto rispettare il protocollo. Ma lì erano solo due innamorati scapestrati in una bettola.
Will li guardò in cagnesco per un po' ma bastò il sorriso felice negli occhi di sua sorella per farlo placare.
Lo guardò per un attimo e il messaggio fu chiaro.
Se avesse osato spezzarle il cuore un'altra volta ne avrebbe risposto a lui.

CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
Razza:ninfa
Abilità:
-mimesi
-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 100-30 = 70
Salute:100
Danni: illesa
Stato d’animo: perdutamente innamorata
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto

Parametri PG:
Forza: 10
Velocità: 13
Resistenza: 15
Precisione:20
view post Posted: 29/1/2015, 18:08 Salve - Welcome!!!
Ciaooooooo !!!!!!! ^w^ Di nuovo benvenuto !! *.* Anzi, ben tornato !! *v* Sono Kenjina :D
view post Posted: 29/1/2015, 18:07 Ciao - Welcome!!!
Ciao !!!!! ^_^ Sei il benvenuto, anche se avrai notato che ci son più fantasmi che vivi da queste parti ma non temere: il GdR non morirà mai!!!!! *_*
Richard The King *v* Scegli la famiglia giusta *______*
view post Posted: 6/9/2014, 07:54 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Tanhei Myshuri

La sua mano calda le accarezzava la pelle e pareva scottarla. Ovunque lui passasse, lei poteva sentire un calore forte e intenso, un calore che non aveva mai provato in vita sua, un calore che le partiva dal cuore.
Ti Amo anche io....
Sorrise dolcemente, certa delle sue parole, certa di quel sentimento così potente da travolgerli entrambi nel medesimo istante e nel medesimo modo.
Si tenevano mentre iniziarono a Vivere,
Dolci ma roventi, i loro movimenti la animavano.
Sentiva il corpo raccogliere piacere dalla più piccola delle spinte, la pelle sempre più scottante assimilava sensazioni contrastanti e intense che la sue labbra convertivano in gemiti alle volte silenziosi, alle volte più intensi.
Sentiva il suo cuore battere con furore, battere per entrambi,
Non aveva pensato che in vita sua potesse sentirsi così: come una vergine alla sua prima unione,
Non si era sentita così neppure la prima volta che un uomo aveva profanato il suo giovane corpo,
Era stata una bambola messa nelle mani di altri, e da quel suo status era passata da preda a predatrice nel giro di poco tempo. Aveva capito che con il suo corpo avrebbe potuto prendersi tutto,
Ma Niente aveva ricevuto.
Adesso invece non era né vittima né carceriere, solo Amore, la metà di un Perfetto Tutto.

Lo guardò in cagnesco ancora un po' e chiuse gli occhi per qualche secondo sperando con tutto se stesso che il suo sogno si fosse veramente esaudito.
Li riaprì con la stessa impazienza di vedere una sorpresa che avevano i bambini la mattina di Natale.
Ma, stavolta, il miracolo non era avvenuto e il regalo non vi era stato.
Richard Myshuri era ancora lì, con la sua arroganza, con la sua superbia e con le sue luride mani sui fianchi dell'amata sorella.

Il Duca lo guardò con sufficienza, ma l'angolo della bocca era impercettibilmente inclinato verso l'alto, pronto a deriderlo, per ricordargli sempre che lui faceva ciò che voleva. Non avrebbe lasciato la presa su Catherine neppure se il suo odioso fratello gli avesse strappato le braccia a mani nude.
Aveva imparato a sue spese cosa volesse dire lasciare incustodito il suo Bene più grande, e dopo aver perso Tanhei non avrebbe permesso a qualcuno di portarle via la sola altra persona di cui veramente gli importasse,
Tanhei.... Il solo pensarci gli dilaniava il cuore, e non vi era un solo attimo in cui non le pensasse.


CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
Razza:ninfa
Abilità:
-mimesi
-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 100-30 = 70
Salute:100
Danni: illesa
Stato d’animo: perdutamente innamorata
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto

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Forza: 10
Velocità: 13
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Precisione:20
view post Posted: 6/9/2014, 07:04 Crystal Hearts - Terre di Levante
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Myu MacPheel

Guardò con espressione affabile il ragazzo che era appena entrato cercando di studiarne rapidamente i lineamenti.
Non lo aveva mai visto.
Un altro uomo a questo giaciglio ?
Si adombrò osservandolo e si chiese che cosa vi facesse anche lui nella Sua stanza.
chi siete? Identificatevi?
Sorrise cercando di non apparire ostile ma questi si sovrappose fra loro due tenendo la spada a dividerlo dalla sua dama.
Rispondi maledetto.
Se sei qui per farle del male o per rapirla dovrai girare i tacchi e immediatamente.

Lo guardò con un sorriso pacato e affatto preoccupato e alzò la sola mano che gli era rimasta in senso di resa.
State tranquillo, il mio nome è Aleks'ndr e non ho nessuna intenzione di fare del male a questa ragazza !
Non poteva certo contare su uno scontro fisico, dall'arma e dall'armatura pareva un cavaliere e lui, in quelle condizioni, non avrebbe avuto nessuna probabilità di vittoria.
Indietreggiò di qualche passo continuando a guardarlo con pacatezza, come a volergli mostrare che tutto era fuorché ostile.
Rimase così, tranquillissimo, mentre la testa veloce varava ogni possibilità. Forse sarebbe stato più saggio tornare in un altro momento; in fondo Ella non avrebbe potuto fare a meno di Lei, la Droga chiedeva sempre il suo prezzo ed era il peggiore degli usurai,
Come osi farti rivedere da queste parti schifoso maledetto.
Riesci ad impuzzonire anche un luogo "così profumato" come una taverna.

Sobbalzò e senti il cuore salire in gola per un attimo, non lo aveva minimamente sentito avvicinare.
Tutto il suo buon senso sparì per un attimo nel vederlo,
Serrò i denti e l'espressione si fece nera e cupa.
Se provi a torcerle un capello,questa volta, in qualsiasi modo,anche metaforicamente parlando sei finito e te lo faccio ingoiare l'altro braccio. Intero.
Sparisci. Fila via Piccolo verme mutante.

Quindi lo aveva visto? Come era stato possibile ?
Se non poteva avere la meglio con il ragazzo figuriamoci adesso con tutti e due, con le armi sguainate e pronte a fare di lui mille minuscoli pezzi.
Come ho già detto a questo signore disse recuperando la sua pacatezza e il più tranquillo dei toni Io non sono affatto qua per farle del male !
Guardò a lungo quel corpo minuto giacere serafico nel letto.
Al contrario sono venuto qua con la sola intenzione di accertarmi del suo stato di salute ! Sospirò con fare melodrammatico ma perfettamente simulato.
Ho cercato di salvarla da morte certa, quasi certa si corresse vedendola ancora lì Volevo solo che si rifugiasse in un posto sicuro ma lei non ne ha voluto sapere e questo è il risultato ! Alzò il mantello mostrando il braccio amputato e nella frazione di un attimo, senza che nessuno potesse accorgersene, fece scivolare nella sua sola mano la minuscola lama che gli avrebbe permesso di fuggire qualora avessero deciso di ucciderlo.
Potete interrogare chiunque volete, le guardie del rifugio vi diranno la verità: che io l'ho portata al sicuro insieme agli altri cittadini e che abbiamo discusso quando ella è scappata per venire a combattere!
Avrebbero potuto chiedere a chiunque, la verità era in effetti proprio quella.
Io volevo solo che non perdesse la Sua giovane vita,
Lo disse con una vena leggera di odio profondo mentre guardava negli occhi colui che invece l'aveva messa in pericolo e che adesso osava anche dire a lui che l'avrebbe protetta e che non doveva avvicinarsi,
Lui che da mesi oramai si era preso cura di Lei e l'aveva tirata fuori da situazioni che quell'immonda creatura neppure immaginava.

Myu dormiva beata, ma nel suo dolcissimo sogno iniziava a percepire una strana sensazione di inquietudine.
Qualcuno parlava in lontananza e il cielo si faceva grigio sopra il Prato.
Una bambina meravigliosa si avvicinò a lei e iniziò a saltellarle intorno.
Giochiamo insieme !
La bambina sorrise così dolcemente che lei non poté che accettare.
Le voci sparirono così come erano giunte e il sole tornò di nuovo a brillare.


CITAZIONE
Nome PG: Myu MacPheel
Razza:mezzodemone
Abilità:
-Perfect Sound
-Empatia Animale
Grado: Gialla
Energia: 100
Salute:100
Danni: ferita agli arti, ustionata ma in via di guarigione ma con un mal di testa sospetto
Stato d’animo: serena
Equipaggiamento:detector, mantello da viaggio

Parametri PG:
Forza: 15
Velocità: 10
Resistenza: 15
Precisione:10
view post Posted: 24/8/2014, 16:00 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Tyki
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Aster/William
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Tanhei Myshuri

Una sola spinta era bastata a farla scivolare in un'altra dimensione.
Un movimento dolce e potente al tempo stesso.
Solo per un attimo aveva percepito il corpo dolere. Si era stretta attorno a lui, le unghie piantate nella sua carne, quasi potessero essere più fusi, quasi potesse sgorgare il suo sangue dalla sua pelle.
I muscoli erano tornati ad addolcirsi, completamente vinti da quel piacere, da quella presenza che il corpo non vedeva estranea, bensì una parte integrante di esso.
Si sentiva come se il cuore dovesse fuori uscire, sentiva i battiti ancora più potenti, quei brividi intensi, quasi violenti. Di una dolcezza prepotente.
Aveva sempre creduto che nemmeno nel più romantico dei romanzi due esseri avrebbero potuto formarne uno solo, e invece adesso si sentiva davvero così.
Erano un Solo Individuo, Unico e Indissolubile.
Lo guardò con occhi carichi di Amore, leggeva nei suoi occhi tutto ciò che lei era, tutto ciò che Loro erano.
Lo fissò a lungo, ma mai il suo sguardo mostrò qualcosa che non fosse Amore Profondo.
Distese la mano sciogliendola dalla dolce stretta e lasciò che i loro palmi aderissero mostrando la loro diversità, la loro complementarità. Mostrando come due esseri tanto diversi potessero essere tanto perfetti, talmente perfetti da fondersi perdendo l'uno i confini dell'altro,
Gli sorrise dolcemente e insinuò le dita fra le sua intrecciando le loro mani in una perfetta alchimia.
Con l'altra mano percorse delicata il profilo della coscia, la natica, per poi risalire lungo la schiena. La sua possente, protettiva, calda schiena.
Lui, l'Ancora della sua Esistenza,
Ti Amo....
Un sussurro, presente ma leggero come il vento,
Si resse alla sua schiena, pronta a danzare per la Vita,



Will continuava a guardarlo con astio sperando che potesse dissolversi dalla sua vita così come aveva fatto anni e anni prima.
Era stato il giorno più bello della sua intera esistenza.
Più della sua prima battuta di caccia, più della sua prima battuta di donne, il giorno in cui Richard Myshuri era scomparso nel nulla, William Done aveva provato un piacere fisico e spirituale mille volte più intenso di un orgasmo.
Fraiden Done era sempre stato un uomo pacato e tranquillo. Nel campo di battaglia si mostrava come un vero e proprio orso, non risparmiava nessuno e la sua furia bruta era più simile a quella di un animale che di un uomo, ma questo suo lato lo mostrava solo in battaglia. In casa era il padre perfetto.
O almeno lo era diventato con la prematura morte della moglie.
Quel giorno, però, l'Orso mostrava i suoi terribili artigli lontano dal campo di battaglia,
Catherine, la sua amata Catherine, stava piangendo e implorando una qualsiasi divinità di portargli indietro il suo amato Duca.
Sarebbe morta per Lui, e Fraiden lo capiva bene, perché avrebbe fatto altrettanto per tenerla lontana dalla serpe nero piumata.
Aveva conosciuto l'ultimo erede di Casa Myshuri quando era ancora in fasce e gli erano bastati pochi sguardi per capire che quella creatura avrebbe portato morte e distruzione ovunque attorno a sé.
Camminava appena, ma nei suoi occhi poteva già leggere la malizia e l'ambizione che lo caratterizzavano.
Crescendo, gli era piaciuto anche meno, se possibile.
Richard Myshuri era il ragazzo più pericoloso che avesse mai incontrato, subdolo e vile come un serpente, poteva però librarsi leggero nell'aria dischiudendo le sue immense ali nere e portando ovunque il suo letale veleno.
Forse, lo stemma dei Myshuri era stato creato apposta per lui, che sarebbe nato dopo molte generazioni,
Catherine se ne era innamorata perdutamente dalla prima volta che lo aveva visto, e il giovane Myshuri ne aveva sempre approfittato.
A niente erano servite le minacce di William, né i denti che l'irruento figlio aveva fatto saltare al suo acerrimo rivale.
Richard, era sempre lì, con la sua presenza oscura e incombente come l'Inferno.
Quel giorno, lungo come la vita e osceno come la morte, il messaggero lo aveva raggiunto trafelato e preoccupato.
Charles Myshuri era morto, e con lui anche il figlio maggiore, Luan.
Del giovane, nessuna notizia.
Non aveva bisogno di conferme o di ricerche per sapere che era stato Lui.
No, la Casata Myshuri non era morta, ma tornata a brillare del suo antico splendore.



CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
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Stato d’animo: perdutamente innamorata
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Velocità: 13
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Precisione:20

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view post Posted: 18/6/2014, 16:23 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Richard
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Tanhei Myshuri

Aveva l'udito pieno dei suoi gemiti e iniziava a non riuscire più a capire dove finissero i suoi e iniziassero i propri.
Lo fissò per pochi istanti con estrema dolcezza godendosi i frutti del suo gradito lavoro.
Vedeva gocce di sudore imperlare quei lineamenti perfetti e cadere seguendo il percorso che molte volte aveva seguito con le dita.
Era bello, come solo un Dio poteva esserlo.
Lo fissava con desiderio mentre sentiva le dita spostarsi lungo le sue gambe inebriandola e creando un senso di vertigine che mai aveva provato.
Poteva sentire quelle mani così affusolate ma segnate, delicate ma rudi.
Mani che raramente avevano amato.
Mani che forse non ne avevano mai davvero incontrate altre.
Le sentiva calde e sensuali su di lei e percepiva dei brividi più intensi man mano che queste si avvicinavano laddove il fiore della sua passione tremava e si gonfiava.
Sentì il ventre contrarsi istintivamente mentre le dita esperte di lui la rendevano più sensibile e piena di desiderio.
Era un Desiderio che non aveva mai provato in vita propria, il Bisogno di tornare a vivere e ad essere il Solo e Unico Individuo che qualcuno aveva diviso creandone due metà perfette ma incomplete.
Il piacere crebbe ancora quando sentì anche la sua lingua calda accarezzarla e dovette reggersi con forza alle sue spalle mentre sentiva il corpo rispondere solo a Lui e non più alla sua padrona.
Iniziò ad assaggiarla e il corpo non le obbedì più.
Si sentiva calda e bagnata, desiderosa come non lo era mai stata. Innamorata come mai avrebbe potuto essere.
Era pronta, era Sua, e lo sarebbe stata Sempre.


Richard istintivamente portò la manica al volto per asciugarsi velocemente, ma questa era più fradicia della sua pelle.
Chiunque altro avrebbe pagato con la vita un tale affronto, ma non Lei.
Lei aveva un potere su di lui che nessuno aveva mai avuto né avrebbe avuto mai.
Poteva tenerlo a bada, poteva accenderlo rendendolo il più temibile dei sicari, e due minuti dopo renderlo il più docile degli agnelli.
Sapeva che aveva ragione, così come sapeva che quell'essere che aveva dinnanzi era il solo che potesse fargli perdere così velocemente la pazienza e il controllo di sé.
Lo guardò con odio per qualche istante poi si alzò cercando di darsi un segno di compostezza, sebbene le sue condizioni non lo aiutassero in nessun modo.
Catherine sorrise divertita, suo malgrado, e il cipiglio severo si dissolse nell'aria. Era un Lord di altaclasse anche così, in una squallida bettola e fradicio fino al midollo.
William! Lo guardò circospetta e pronta a riempirsi di nuovo d'ira Che cosa fai da queste parti ?
L'orso pareva divenuto il più innocente e indifeso dei cuccioli e un'espressione orgogliosa e ebete al tempo stesso gli illuminava gli occhi mentre guardava la Lady dinnanzi a lui.
Sono tornato a casa ! Si alzò e con un sorriso felice e le lacrime agli occhi le corse incontro abbracciandola e tirandola sù quasi fosse stata una piuma.
Richard rimase lì, completamente immobile mentre mille pensieri di morte scendevano su di lui.
Deve essere l'Inferno.

CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
Razza:ninfa
Abilità:
-mimesi
-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 100-30 = 70
Salute:100
Danni: illesa
Stato d’animo: emozionata ed eccitata
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto

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Forza: 10
Velocità: 13
Resistenza: 15
Precisione:20
view post Posted: 18/6/2014, 15:02 Crystal Hearts - Terre di Levante
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Myu MacPheel

Verosimilmente, stava iniziando ad abituarsi a quel corpo freddo e solido.
Le gote tornarono pian piano al loro naturale colore ed ella si chiese se in fondo non stesse già assaporando l'idea di rimanere con lui per molto tempo.
Non c'è nessun problema,anzi devi mangiare,ti aiuterà a ristabilirti presto! Sei molto resistente,ustioni come quelle avrebbero ucciso chiunque,anche me!
appena avrai finito, ri medicheremo le ustioni e le ferite!
Fortunatamente sei in via di guarigione e fuori pericolo,ma potrebbero ancora infettarsi essendo profonde e inoltre non voglio ti lascino...cicatrici...!

L'aveva aiutata a tornare sul letto e quel gesto era stato così delicato che quasi non lo aveva percepito.
Notò la sua espressione imbarazzata e sorrise dolcemente ma provando anch'ella la medesima sensazione.
Non mi rimarranno, ne sono sicura !
E in ogni caso, non sarebbe una gran rovina....
Non vi era bisogno di spiegare che, fra le altre cose, non aveva un buon rapporto neppure con il proprio corpo.
Farò prestissimo,aspettami qui!
Sorrise timidamente ma con gratitudine e smosse la testa in cenno di assenso.
Non era la prima volta che l'accudiva, ma adesso non vi leggeva seccatura ma solo sincera preoccupazione.
Che cosa poteva essere successo per farlo cambiare così?
Lo guardò allontanarsi mentre mille pensieri si mescolavano fra loro.
Sentì le palpebre farsi pesanti e cedette al sonno che prepotentemente le chiedeva asilo.


Aleksndr aveva impiegato pochi istanti per raggiungere la sua dimora con l'ausilio del portale, ma il dolore era talmente forte che per un attimo credette di avervi messo ore.
Non aveva una gran soglia di tolleranza del dolore, ma l'amputazione del braccio certamente avrebbe dilaniato chiunque.
La tentazione sul momento era stata quella di alzarla per la gola e schiaffeggiarla fino a farle sputare qualche dente.
Lui era il suo benefattore e quello era il suo ringraziamento ?!
Devo mantenere la calma, la colpa è solo di quello schifoso succhiasangue. E' lui che la rende così.
Doveva recuperare la sua freddezza e pensare a come condurla nella sua villa. Vi avrebbe pensato dopo a rimetterla in riga per i suoi comportamenti certamente poco apprezzabili.
Con la mano rimasta andò a cercare a tastoni sul tavolo un ampolla con un estratto verdastro e ne bevve avidamente per poi versare il rimanente sul taglio che si bruciò immediatamente quasi avesse versato dell'acido.
Non aveva avuto la lucidità di recuperare l'arto amputato e avrebbe dovuto risolvere in maniera diversa.
E' proprio la tipetta che fa al caso mio ! Sorrise fra sé e sé e dopo essersi avvolto in un ampio mantello che copriva il volto e, cosa più importante, l'amputazione, aprì il varco e lo attraversò.

Era lì, stesa sul letto con un'espressione beatissima sul volto.
La studiò attentamente chiedendosi che cosa avesse potuto lasciare una serenità così evidente dopo uno scontro da cui temeva addirittura non sarebbe sopravvissuta.
Con una gelida ferocia si guardò attorno chiedendosi se non fosse stato il vampiro a renderla così.
L'odio cieco scomparve così come era arrivato e si volse di nuovo a guardarla con dolcezza mentre prese delicatamente una ciocca di capelli fra le dita annodandosela e osservando il delizioso contrasto acqua marina contro la sua pelle d'alabastro.
Sobbalzò sentendo aprire la porta.
Permesso.... posso entrare?
Sciolse delicato la presa sui capelli e decise di rimanere lì.
Doveva agire subito.

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Nome PG: Myu MacPheel
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Energia: 100
Salute:100
Danni: ferita agli arti, ustionata ma in via di guarigione ma con un mal di testa sospetto
Stato d’animo: emozionata
Equipaggiamento:detector, mantello da viaggio

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Forza: 15
Velocità: 10
Resistenza: 15
Precisione:10
view post Posted: 20/5/2014, 19:34 A father lives to love his children - Terre di Levante
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detto
Tyki
Richard
Rekla
Aster/William
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Tanhei Myshuri


Sentiva i sensi annebbiarsi sempre di più mentre il calore si irradiava in lei come una bolla di piacere che prendeva possesso di ogni angolo recondito di lei.
Sorrise dolcemente, conscia che lui non l'avrebbe mai giudicata, non dovevano mostrarsi niente.
Dovevano amarsi.
Perché così era scritto in un Fato e in un Cielo più grande di Loro.
Iniziò a muovere delicatamente la mano su di lui, mentre in punta di dita stimolava i suoi genitali in un gesto poco più pesante di una piuma che cade sul mare.
Sentiva il Desiderio accenderla ancora e si fece più presente nei movimenti in un moto progressivo mentre con le labbra si separava dalle sua per scendere lungo la mascella forte e pronunciata.
Era assuefatta dal suo sapore seppure ne sentisse ogni volta una sfumatura diversa e sempre più gradevole.
Scese ancora e con le labbra scivolò lungo il collo percorrendone ogni spazio per poi soffermarsi vicino alla giugulare mentre la mano continuava a muoversi lenta ma con più pressione.
Ne aveva uccisi svariati così, affondando la sua dentatura perfetta fino a recidere quel punto così delicato e bene in mostra del collo.
Ma il modo in cui voleva ucciderlo era diverso.
Voleva che morisse di Lei così come lei voleva morire di Lui.



Richard scrutò con attenzione estrema la locanda.
Un posto di infima qualità, come non ne vedeva da tempo.
Si voltò con discrezione verso Catherine e ne scrutò l'aspetto velocemente ma minuziosamente.
Era bella, bellissima.
Se qualcuno oserà posare il suo sguardo su di lei o fare un commento... potrà solo sperare di morire velocemente e senza agonia.
La mia Caty?!
Si voltò con una furia omicida negli occhi.
Rimase scioccato quasi avesse visto il demonio in persona.
Qualunque poveraccio, o il più odiato dei suoi rivali, sarebbe stato in quel momento più gradito dell'essere che occupava il suo sguardo ricambiandolo con ferocia.
L'uomo si alzò dallo sgabello e alzatolo glielo tirò contro.
Figlio di una baldracca schifosa! TOGLILE LE MANI DI DOSSO !
Il Duca fu svelto e frappose il braccio fra loro e lo sgabello mentre con l'altro stringeva contro di sé la sua Signora nel volerla proteggere.
Sentì il braccio dolere appena e lo scricchiolio annunciò la rottura di una gamba del povero sgabello.
Lo guardò con odio e con promesse di morte.
Si sarebbe pentito di averlo oltraggiato di fronte a quella plebe e soprattutto, di fronte al Lord che lo attendeva, ora nascosto dietro una colonna.
Ma che fate?! Siete folle ?! L'oste corse dalla parte del gigante e si mise dinnanzi spingendolo indietro mentre questo avanzava con furia.
Damerino, toglile le mani di dosso o qua finisce male!
Il Duca per tutta risposta lo guardò con sufficienza e un velo di celata perfidia e strinse ancora più a sé la sua dama lasciando intendere che di certo, quello era il contatto meno approfondito che aveva avuto con la Duchessa.
William sentì il sangue fluire veloce mentre le vene erano 'sì gonfie che pareva dovessero esplodere da un momento all'altro.
FERMATEVI, PAZZO SCHIZZATO !
Il gigante lo alzò con un braccio e lo scaraventò verso il bancone con la solita facilità con cui aveva lanciato lo sgabello e avanzò con furia omicida verso i due.
Richard si fece davanti la sua Signora, pronto a rispondere a qualsiasi attacco, pronto a chiudere un conto che si portavano dietro ormai da troppi anni.
Il mondo non ha bisogno di altra feccia, non potrò che ingraziarmi la benevolenza divina ! Sorrise con la sua classica perfidia mentre però la sua solita pacatezza era venuta meno.
Se c'era una cosa che William aveva sempre detestato nella vita, più della meretrice che lo rincorreva con la scopa alzata pronta a percuoterlo per le sue mille marachelle, era il sorriso impertinente e arrogante del Duca che gli stava dinnanzi.
Damerino dei miei stivali, stavolta ti farò saltare tutti i denti che hai e vedremo se potrai vantarti del tuo sorriso del millennio !
Richard lo guardò con odio e disprezzo udendo la sua maleducazione e il modo in cui si poneva a Lui, che esigeva sempre il massimo rispetto da tutti.
Tu infanghi il nome che porti e il rango che detieni, non certo per tue capacità !
L'orso si avvicinò infuriato e lo alzò per l'ascott strappando mezzo colletto della camicia nuova.
La sola cosa che sarò lieto di infangare è la tua merdevole faccia, Vostra Merdosità!
Gli avventori guardavano sbalorditi la scena, mentre calici e dadi erano lì, come bloccati nel tempo, troppo poco interessanti per perdersi una rissa di quel livello.
Furono loro, e non i due coinvolti, a vedere la bella donna dai capelli ricci avvicinarsi con uno sguardo omicida di tal livello da far apparire gli altri due cuccioli di leprotto.
BASTA!
I due si fermarono, come se una magia si fosse scagliata su loro e il tempo si fosse fermato.
Prima strinse il polso del gigante fin quasi ad incrinarglielo e costringendolo a mollare l'altro che atterrò con grazia ma una vaga espressione di timore.
DEMENTI! Mollò prima un sonoro schiaffo al più alto che la guardava con dispiacere quasi la mamma lo avesse sgridato per una qualche bambinata.
Poi si voltò e raggiunse il più arrogante dei due mollando uno schiaffo anche a lui.
Oste, una caraffa d'acqua gelida grazie !
L'oste la guardava a bocca aperta, come il resto degli spettatori del resto, e non fù in grado di spiccicare parola e si limitò ad annuire e correre velocissimo a prenderle la caraffa.
Lei lo guardò con un sorriso gentilissimo e riconoscente e prese delicata la caraffa per poi svuotarne mezza addosso a uno e l'altra metà addosso all'altro.
La prossima volta userò l'acido per placare i vostri stupidi spiriti da maschi alfa.
Si voltò verso il resto della locanda e fece un ampio inchino accompagnato dal più sincero e minaccioso dei sorrisi.
Chiedo venia, continuate pure con la vostra serata !
Il bardo sbalordito guardò anch'egli a bocca aperta la donna per poi rimettersi a suonare all'improvviso, quasi avesse paura che ella potesse venire a convincerlo con i suoi metodi visti poc'anzi.



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Razza:ninfa
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Salute:100
Danni: illesa
Stato d’animo: emozionata ed eccitata
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto

Parametri PG:
Forza: 10
Velocità: 13
Resistenza: 15
Precisione:20
view post Posted: 13/5/2014, 09:56 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Tanhei Myshuri

Sentiva i loro cuori battere in sintonia una sola intensa e fortissima melodia. Sapeva che non aveva un cuore, eppure lo sentiva ugualmente battere.
Io sono Tuo e solamente Tuo.
Niente e nessuno mi porterà via da Te.

Sì, non aveva alcun dubbio a riguardo, Piuttosto lo avrebbe annientato con le proprie mani, ma non avrebbe mai permesso a qualcun altro di bruciare il loro Amore.
Avrebbe voluto ripetere le medesime parole con la stessa convinzione, ma sapeva che non sarebbe mai stata davvero sua.
Esso deteneva dei diritti, diritti da cui nessuno avrebbe potuto scioglierla mai.
Lo guardò, e Lo vide.
Gli sorrise dolcemente e respinse i più profondi e remoti degli istinti che le gridavano a gran voce di piangere, di aggrapparsi a lui con tutte le sue forze, di amarlo fino a morire, morire per poi rivivere in lui e per lui.
Posò le labbra sulle sua e la Tempesta svanì dentro di lei lasciando posto a un'altra ben più calda e intensa.
Una tempesta in cui non volle far altro che naufragare.

Il corpo riusciva a malapena a sostenere il peso di quelle emozioni così vivide e intense.
Sentiva il Desiderio crescere prepotente e incessante in ogni fibra del suo essere.
Prese il suo volto fra le mani e lo osservò a lungo e intensamente.
Chiuse gli occhi mentre ancora lo teneva così, poteva vederne ogni segno, ogni neo, ogni cicatrice anche senza utilizzare gli occhi.
Percorse in punta di dita tutto il volto seguendone ogni piega, ogni curva, ogni angolo.
Aprì di nuovo gli occhi e con le labbra andò di nuovo in cerca delle sua, quasi non potesse respirare se non tramite esse.
Con una mano si teneva alle spalle forti e con l'altra scendeva lenta e delicata a esplorarlo ancora più a fondo, in ogni angolo recondito e nascosto di lui.
Sentiva la mano scendere, quasi mossa da una propria volontà, e il cuore battere all'impazzata come quello di una timide vergine.
La mano esperta andò a toccare con delicatezza estrema la sua virilità fino ad avvolgerla in una calda carezza e sentì le labbra farsi più prepotenti contro di lui.
Non avrebbe saputo dire quante volte il suo corpo si era accostato a quello di un altro, eppure, mai aveva provato in vita sua un'emozione così intensa e vivida.
Aveva paura, paura di apparire troppo esperta, di essere troppo impacciata, di non compiacerlo, di deluderlo.
Paura che il suo Amore non fosse abbastanza.



Avevano a lungo discusso su quale mezzo avrebbero utilizzato per giungere a valle.
Inutile dire che Lady Done aveva avuto la parola finale.
Richard, se temi di stancarti non ti preoccupare: ti porterò io in braccio !
Il Duca l'aveva guardata a lungo poi aveva esalato un lungo sospiro e aveva accondisceso affinché percorressero la strada a cavallo.
La cosa terribile, lo sapeva, è che davvero lo avrebbe portato in braccio se ve ne fosse stato bisogno.
Gli risultava incredibile, per non dire impossibile, di aver amato una creatura delicata e perfetta e adesso di essere accanto a una donna che alle volte minacciava la sua virilità.
Si voltò e la guardò con discrezione ma attenzione.
Un vestito rosa antico, dal taglio e dalla fantasia popolana nonostante il tessuto pregiato, si apriva in una cascata di colori sul suo corpo, cingendole i fianchi e scoprendo solo un poco le gambe con l'ampia gonna. Lo scollo a balconcino metteva in evidenza il più prospero dei seni.
I capelli raccolti in uno chignon ampio e scomposto e ciocche ribelli che ricadevano in tutta la sua lunghezza a contornare la sua figura.
No, fra tutte le innumerevoli donne di nobili natali che aveva incontrato, Lei era la sola che poteva apparire maestosa e regale anche vestita da contadina.
Sorrise e si avvicinò porgendole il braccio.
Sappiate, Mia Signora, che ucciderò chiunque oserà chiedervi un ballo o sostare troppo a lungo con lo sguardo su questo corpo.
Sorrise suadente e fece un lieve inchino.
La duchessa prese il braccio e lo guardò ridendo divertita e un poco sguaiata.
Non ho alcun dubbio a proposito ! Ma vedi di mantenere un po' di energie che ci aspetta una cavalcata più interessante una volta giunti a casa ! Rise ancora più sguaiata mentre la sua serenità contagiava anche lui.
Si incamminarono fuori, dove trovarono i cavalli sellati, e scesero a valle dove un loro informatore li attendeva.


William aveva perso tutto il suo interesse per l'alcool, adesso voleva solo sapere cosa facesse un Lord in una bettola del genere.
Si avvicinò all'oste con aria spavalda ma ancora vagamente celata, per quanto potesse celarsi un omone di un metro e novanta e dalle spalle di un armadio a sei ante.
Porta una birra a quel vermiciattolo, sembra abbia bisogno di distendersi un po' ! Rise divertito E assicuragli un tavolo vicino alla latrina, ne avrà bisogno a breve mi sa !
Rise sguaiato e si fece servire una birra anche per sé.
La quinta nel giro di un paio d'ore.
L'oste lo guardò in cagnesco.
Hey, Armadio, prima voglio vedere la moneta sonante !
Vedeva ogni giorno clienti di quella stazza ma non si faceva intimidire da loro, sapeva come tenerli a bada, e di sicuro sapeva come farlo la scure che teneva sotto al bancone.
Tsk... Osti.. Va bene, va bene !
Si cercò nelle tasche ma sapeva bene di non avere più nemmeno uno spicciolo.
Portò la mano sotto la blusa e l'oste d'istinto toccò la scure pronto a reagire.
Le dita dell'avventore toccarono qualcosa di freddo e duro e con un lungo sospiro lo estrassero.
Spero che questo gingillo paghi il mio debito.
Randellò annoiato il medaglione sul banco.
L'oste avvicinò il volto poco convinto.
Questa non è moneta sonant...!
Rimase inebetito.
Conosceva quel monile.
Io non sapevo che voi.... Oh perdonatemi ! Lasciate che vi offra anche del sidro, di quello buono !
William lo guardò con disgusto.
Un debito è un debito, tieniti pure quell'affare !
L'oste non sapeva che fare ma la sua attenzione cadde su una coppia appena entrata.
Aveva quell'osteria da trent'anni e sapeva riconoscere un nobile, anche quando era vestito in modo quasi umile.
L'uomo aveva lo sguardo affilato e il portamento evidenziava un'educazione e uno status sociale che non si potevano, e a giudicare dal completo neppure volevano, celare.
Allora, questa birra ? Adesso l'ho pagata !
Si voltò seccato seguendo lo sguardo dell'oste.
Spero che la causa di tale scarso servizio sia una bella pischella !
Le parole gli morirono in gola vedendo quei due.
La Mia Caty ?!
La sua espressione e il suo tono bonaccione, adesso mostravano la rabbia tipica di un orso.
L'oste tremò e pensò che quella sarebbe stata una lunga serata.

CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
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Abilità:
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-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 100-30 = 70
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Stato d’animo: emozionata ed eccitata
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view post Posted: 26/3/2014, 12:42 Crystal Hearts - Terre di Levante
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Myu MacPheel

.... Myu....
Quel suono giunse completamente inatteso, ma ciò che davvero fu inaspettato, fu il modo in cui risuonò dolce e gentile. Non le era mai piaciuto il suo nome: minuto e quasi infantile, come lei, eppure, adesso le sembrava il nome più bello del mondo.
Se ne beò ancora un po' poi alzò timidamente il volto verso di lui.
...ecco...volevo sapere come ti senti e,bhè,posso farti portare o preparare qualcosa di caldo...!
Lo guardò incredula, insicura che tali parole fossero veramente sortite da quell'uomo che l'aveva abbandonata e maltrattata.
No ! Cioè sì ! .. Io ... Trattenne il fiato sentendosi terribilmente stupida. Le prime parole che diceva erano totalmente prive di senso, e non poté che temere la sua reazione.
Si nascose ancora contro di lui finché non si sentì pervadere da una sensazione di calore che di nuovo le scaldò il cuore prima che la pelle.
Si era tolto il cappotto e con quello la copriva mentre la teneva stretta contro di sé.
Inspirò a fondo quell'odore così familiare e nuovo al tempo stesso e se ne lasciò pervadere.
Sì, te ne sarei davvero grata parlò contro di lui mentre ancora stava nascosta Ho un leggero mal di testa e qualcosa di caldo sarebbe davvero molto gradito ! Si chiese se non avesse osato troppo nel chiederlo ma si costrinse a non darsi troppa pena.
Solo se non è troppo fastidio però !
Aggiunse arrossendo.

Appena tornato a casa era stato assalito da lamentele e da suppliche.
Quando suo padre non era al Villaggio era lui a doversi occupare delle dispute, delle lamentele, delle grazie e di tutto quanto.
Nonostante fosse il figlio minore, era lui a prendere le veci del padre.
A Marcus non interessavano le questioni legali, non interessavano le questioni diplomatiche. E, soprattutto, non aveva la minima tolleranza.
Non gli era ben chiaro che cosa fosse accaduto, due gruppetti si stavano insultando in modo vivace e lo chiamavano cercando di ottenere il suo favore. Ma lui aveva la testa altrove: due ragazzi, da soli, erano riusciti in un'impresa quasi impossibile e continuava a rimanere basito da questa notizia, talmente basito da non udire quasi tutto il chiasso che aveva attorno.
SILENZIO !
Prima ancora di tornare vigile, un brivido gli attraversò la schiena e lo gelò completamente.
Il chiasso si era fermato, svanito come se non fosse mai esistito, e il terrore nell'aria era palpabile.
Che diavolo accade qua ? Siete forse un branco di cani rognosi impazziti ?
Uno dei due che aveva dato via al battibecco si fece avanti, seppur non senza una certa dose di timore.
Mio Signore, l'ho visto! L'ho visto che rubava da Espris e se ne metteva alcuni frutti dentro la borsa!
Lo sguardo dell'austero giovane si fece più affilato e pericoloso.
Dice il vero ?
L'altro, non potendo nascondersi e non potendo negare un evidente verità cercò di invocare la sua clemenza e la sua pietà.
Non mangiamo da giorni io e la mia famiglia, ho tre sorelle piccole e questo rigido inverno sta stroncando le loro giovanissime vite, vi prego, ne ho presi solo un paio, solo perché abbiamo fame !
Il ragazzo si buttò ai suoi piedi e pianse lacrime disperate, autentiche.
Ma nessuno poteva appellarsi a una pietà inesistente.
Se le tue sorelle non sopravviveranno a questo inverno, vuol dire che non erano né abbastanza forti né degne di stare in questo Villaggio. E poi, è preferibile che mille bambini, uomini e vecchi muoiano, ma nessuno può prendere dall'Albero.
John voleva parlare, difendere quel povero ragazzo che non aveva fatto altro che cercare di prendersi cura della sua famiglia. Ma sapeva che non poteva difendere quel Sacrilegio. E sapeva che certe posizioni non potevano essere messe in dubbio.
L'algido giovane estrasse lo spadone che portava sulle spalle e guardò la folla riunitasi là attorno.
Per ricordarvi, che Nessuno può rubare di questo Albero !
Abbassò la scure e la testa del coetaneo rotolò fra i piedi della gente che inorridita piangeva un'altra giovane vita stroncata.
Marcus guardò ognuno di quei volti e il suo sguardo era chiaro: meglio per tutti che nessun altro tentasse di compiere quel sacrilegio.
Afferrò il corpo decapitato del ragazzo e lo trascinò, andando a cercare con l'altra mano la testa.
Chiamate la sua famiglia, il corpo verrà bruciato fra un'ora, dite loro che possono venire a recargli un ultimo saluto nella Grande Piazza.
John guardò il fratello e si chiese, come mille altre volte, se davvero non ci fosse più un briciolo di calore in quel giovane dal cuore di Estraneo.




CITAZIONE
Nome PG: Myu MacPheel
Razza:mezzodemone
Abilità:
-Perfect Sound
-Empatia Animale
Grado: Gialla
Energia: 100
Salute:100
Danni: ferita agli arti, ustionata ma in via di guarigione ma con un mal di testa sospetto
Stato d’animo: emozionata
Equipaggiamento:detector, mantello da viaggio

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view post Posted: 23/1/2014, 19:58 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Tanhei Myshuri

Il Duca finì di sistemarsi l'ascott cremisi e si guardò rapidamente allo specchio.
Il volto si era fatto leggermente più scarno evidenziando così le rughe attorno agli occhi.
Per quanto la presenza di Lady Done lo rendesse più sereno e non potesse che trarne benefici, il pensiero della figlia lo tormentava fino a tarda notte.
Dov'era? Stava bene? Che cosa le era accaduto?
Più volte aveva tentato di tracciarla ma non ci era mai riuscito.
Il pensiero in parte lo sollevava perché ad oggi la sola persona che era riuscita a schermarlo era stato Lui. Il Conte. Se davvero fosse stata in sua compagnia, non avrebbe avuto nulla da temere. Ma se così non fosse stato?
Strinse il pugno fino a che qualche goccia di sangue cadde dal palmo scivolando a terra.
Guardava il suo riflesso, ma ciò che stava vedendo era ben diverso.
Le fiamme, l'esercito reale, i sacerdoti.
Tutti si erano improvvisamente ridestati e lo avevano attaccato accusandolo di... Tradimento?
Semplicemente assurdo.
Certamente non poteva definirsi un nobile e convinto sostenitore del Principe Usul, dacchè lo aveva visto infante, aveva sempre provato repulsione per un essere così sciocco e borioso. Più volte si era trattenuto dallo schiaffeggiarlo e altrettante volte aveva pensato a come aveva cresciuto la sua amata figlia, gli era parso inaccettabile che un bambino destinato a governare un intero regno avesse avuto un'educazione così insulsa. E certamente, non avrebbe mai sacrificato la propria vita per quella di un ragazzino arrogante.
Ma mai, neppure una volta, aveva pensato di spodestarlo.
Non gli era mai importato di prendere il suo posto, ricchezze e potere ne aveva da gettar via.
Mai, finché lo stupido principe non aveva ferito la sola cosa che nessuno mai avrebbe dovuto osare neppure provocare: il suo Orgoglio.
Osservò attentamente il suo riflesso e vide la corona brillare insanguinata e austera.
Un sorriso sadico si dipinse sul suo volto.
Padre, Re Richard Myshuri, Primo nel Suo Nome, vi sembra abbastanza?!


Se ne stava lì, seduto al tavolo a finirsi gli spiccioli fra puntate non troppo fortunate a poker e birra di pessima qualità.
Tsk, stupido e infimo locale ...
Dacché era partito ne aveva trovate di bettole di scarsissimo livello, cinque stelle di delinquenza. Eppure, una certa dose di fortuna, e di pugni, lo aveva aiutato a portare a casa un discreto bottino.
Da qualche giorno però, la sua Grace, questo era il nome della Sua Buona Stella, lo aveva abbandonato e stava finendo tutto quel poco che gli era rimasto.
Le due sole alternative che aveva dinnanzi erano il lavorare o il menar le mani.
Fece un sorrisetto e lasciò che piano piano le nocche scrocchiassero.
Oh Grace, se non vuoi che rischi la galera, torna a brillare per me ! alzò il capo e ciò che vide fu solamente il soffitto annerito dal fumo.
Peccato, vorrà dire che dovrò optare per alzare le mie manine !
Scoppiò a ridere fra sè e sè e gettò una rapida occhiata in giro.
Un ometto insignificante catturò la sua attenzione.
Piccolo e impaurito si muoveva fra i tavoli nell'ombra con un misto di terrore e ribrezzo.
Che cosa ci fa mai un Lord da queste parti ?
Sorrise ancora più divertito e decise che quella sera si sarebbe fatto delle grandi risate.
O almeno così credeva.


Non riusciva più a capire se era un solo lungo brivido quello che la percorreva o se fossero mille, piccoli ma intensi.
Lo guardò a lungo mentre sentiva la pelle rabbrividire in una morsa scottante e profonda.
Avrebbe passato il resto dei suoi giorni accanto a Lui, o non ne avrebbe vissuti più.
Una lacrima scese dolce e bollente percorrendo lo zigomo e cadendo sulle sue labbra dove il Suo sapore era ancora insediato e arroccato.
Sorrise dolcemente e lo strinse forte contro di sé mentre i loro corpi iniziavano ad amalgamarsi in una perfetta armonia .
Passò a palmi aperti lungo tutta la schiena accarezzandola con dolcezza e attenta a non lasciare neppure un lembo di quella pelle ambrata sconosciuto e inesplorato.
Scese ancora finché non sentì l'orlo dell'intimo interrompere quel moto che non riusciva a comandare ma che era istintivo in lei come la voglia che aveva di lui.
Portò anche l'altra mano sull'altro lato e leggermente strattonò in basso lasciando che pian piano si denudasse ancora fino ad essere completamente indifeso in balia della Loro Passione.
In punta di dita accarezzò le cosce e i glutei sodi e asciutti.
Tornò di nuovo su lungo la spina dorsale e percorse più volte quella strada delicatamente e sempre più avvinta finché di nuovo non tornò ad accarezzare i suoi fianchi e lasciò che gli indici scivolassero fino all'interno coscia solleticandolo delicatamente.
Non riusciva a capacitarsi di come quel corpo potesse essere duro come il marmo e caldo come il Fuoco.
Era Bello, era Armonioso. Ma, soprattutto, era Suo.
Improvvisamente lo strinse in modo possessivo, come se avesse il timore che un alito di vento avesse potuto condurlo lontano.
Tu sei Mio.



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Nome PG:Tanhei Myshuri
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view post Posted: 22/11/2013, 14:08 A father lives to love his children - Terre di Levante
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Tanhei Myshuri

Lady Done passeggiava per i corridoi con un passo che pareva più marziale che non femminile.
Dannato Myshuri, mi ha messo di nuovo nel sacco... tirò un calcio al tavolino che rovinò a terra lasciando rotolare il vaso di ceramica orientale fino alla parete per concludere il suo percorso con un sonoro "crash".
Guardò per un attimo con astio tutti quei cocci, chi glielo aveva portato?! Non lo ricordava e non gliene importava nulla.
Te lo metterò in conto, oh sì !
Silenzioso come un felino, Lord Myshuri comparve alle sue spalle.
Che cosa esattamente mi metterai in conto ?
Sobbalzò sentendo la mano sulla sua spalla e dopo un attimo di incredulità lo guardò sbuffando.
Sempre vile e silenzioso come un serpente eh?
Richard sorrise divertito.
Preferisco paragonarmi ad un animale più elegante!
Catherine lo guardò alzando un sopracciglio.
Eppure, è proprio il serpente che corona il tuo stemma!
Il sorriso del Duca si ampliò ulteriormente.
Scoperto !
Lo guardò malissimo. Avrebbe potuto strapparle i polmoni a mani nude, ma se lo avesse fatto sorridendole a quel modo, lei non avrebbe sentito dolore alcuno.
Mia Signora disse in tono più solenne Stasera devo scendere in una bettola dove terranno una festa popolana, ci sono alcune persone con cui necessito di parlare. Non mi permetterei mai di invitare una Lady come Voi a una tale festa ma dato che
FINALMENTE ! Non gli dette neppure il tempo di porgerle l'invito Per un attimo ho davvero temuto che mi avresti costretta a passare il resto della mia vita in ambienti nobiliari e totalmente noiosi !
Avrebbe voluto dissentire, ma poteva forse farlo?
Le sorrise e prese la mano con eleganza posandovi sopra un bacio.
Benissimo Mia Lady !


Sentì le sue mani roventi salire sulle gambe.
La spina dorsale percorsa da tremiti intensi, quasi violenti.
Percepì la pelle rabbrividire fino al volto e quasi deformare i suoi tratti.
Le gambe le cedettero e le occorse un po' per capire se fosse stato lui volutamente, o se il suo corpo era stato incapace di sorreggere tali emozioni.
Si sollevò aderendo al suo corpo e sentì il piacere crescere ulteriormente e il respiro farsi più affannato.
Avete ragione Mia Lady,.... Mio Amore..! Ottimo!
Sentì il suo sguardo accarezzarla vellutatamente e non poté che ricambiare mentre gli occhi si tingevano dei medesimi sentimenti.
Le sue labbra erano adesso sul suo collo e le sentiva scendere lentamente, in un moto deliziosamente straziante. Trattenne il respiro e reclinò il capo favorendolo.
Scendevano insaziabili ma sempre piuttosto discrete mentre il corpo rispondeva senza che lei potesse avervi più controllo alcuno.
Contornavano adesso i seni e quasi affogò.
In pochi minuti aveva completamente dimenticato come si respirasse e quell'apnea scendeva sublime e terribilmente seducente.
Gemette e lasciò che i polmoni si riempissero di nuovo d'aria.
Portò una mano sulla schiena e risalì delicatamente lungo la colonna vertebrale fino a raggiungere i capelli in cui intrecciò le dita in una morsa che gli permetteva di tenerlo e di tenersi.
Si sentì annegare in un fiume in piena di brividi e sensazioni contrastanti.
Lo desiderava in modo sì delicato e dolce, ma altrettanto rude e incessante.
Liberò i capelli quasi in una carezza e portò entrambi le mani sul volto alzandolo fino al proprio. Lasciò che lo sguardo si amalgamasse perfettamente al suo fino a non riconoscerne più i confini distinti.
Il respiro corto e affannato mentre il cuore le urlava nitidamente ciò che il raziocinio aveva tentato di mettere a tacere.
Non c'era tesoro, ricchezza, potenza che si potesse donare a un uomo simile.
Che potesse corrompere un animo così tetro e allo stesso limpido.
La sola cosa che poteva donare al suo Lord era il suo incessante, insaziabile, profondo Amore.
Sorrise leggermente, certa come non mai di aver capito tutto.
Avvicinò lentamente le labbra alle sua mentre chiuse gli occhi permettendo al resto dei sensi di imprimere perfettamente tutte le sue sensazioni.
Le sentì incontrarsi e combinarsi perfettamente.
Lo baciò dapprima con dolcezza, lasciando che le sue emozioni più pure, dolci e innocenti lo abbracciassero. Poi il bacio si tinse di tonalità più intense e lasciò che il suo desiderio violento, prepotente, ma quantomai unico, riversasse in lui.



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Nome PG:Tanhei Myshuri
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view post Posted: 20/11/2013, 18:57 Crystal Hearts - Terre di Levante
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Myu MacPheel

Attese che, come un Giudice, proclamasse il suo Verdetto. O che in qualche modo lo mostrasse.
Era fermo, zitto, immobile, e non sapeva cosa potesse aspettarsi da quell'individuo così strano, anomalo e totalmente imprevedibile.
Sentì il nervosismo salire di nuovo prepotente e impossessarsi di ogni fibra del suo minuto corpo.
Non avrebbe dovuto osare tanto, lo sapeva, lo sentiva.
Eppure, le era stato totalmente impossibile esimersi dal cercare quel contatto con quelle labbra che sembravano così tanto chiamarla a sé.
La strinse.
Forte, protettivo, delicato come mai avrebbe potuto aspettarsi.
Con l'altra mano le accarezzò delicatamente i capelli e in quel momento sentì il nervosismo svanire all'improvviso e lasciare posto a un flusso di emozioni potenti, prepotenti, eppure dolcissime.
Chiuse gli occhi e lasciò che quelle emozioni così forti si sprigionassero in lei e godette di quei momenti meravigliosi e assolutamente irripetibili.
... Sei una persona.... assolutamente Speciale...! Sopratutto... per me....!
Sentì il cuore contrarsi in una stretta, era sì doloroso, ma altrettanto piacevole.
Un brivido caldo le scese lungo la schiena e risalì fino al volto risolvendosi in un sorriso naturale e oltre ogni modo autentico.
Ce l'aveva fatta.
Finalmente lo aveva raggiunto.
Si accorse che stava ancora trattenendo il fiato e dovette ridestarsi se non voleva morire soffocata di tanta Felicità.
Lo strinse più forte e annuì leggermente ma sempre tenendo il volto nascosto contro di Lui.

Era infine giunto al villaggio, ma non vide ciò che si sarebbe aspettato.
C'era un gran viavai di persone e di feriti, ma ciò nonostante regnava una certa ilarità.
Ma che diavolo?!
Dove erano passati gli Estranei lui non aveva trovato una sola persona che gioisse o esultasse. A dire il vero, da dove erano passati gli Estranei, lui non aveva trovato persona alcuna.
Fermò un ragazzino che correva con una cesta di garze pulite.
Hei tu! Disse con poca gentilezza.
Il ragazzino si fermò ma si poteva vedere la sua fretta.
Devo portare nuove garze per i feriti signore, in cosa posso aiutarvi ?
Il ragazzo alzò un sopracciglio, ma la cotta di lana celava in parte i suoi lineamenti.
Voglio sapere cosa è successo, e soprattutto perché qua sembrano esserci persone felici !
Il ragazzino mostrò il più ampio e sincero dei sorrisi.
Quei mostri ci hanno attaccati, ma due ragazzi valorosi ci hanno salvati riducendo al minimo il numero delle vittime ! E' un giorno di festa Mio Signore! Fece un lieve inchino e corse via sentendosi indispensabile altrove.
Rimase inebetito. Avevano battuto gli Estranei, e solamente in due.
La sua presenza lì non aveva più alcun senso e, sebbene fosse assai curioso di conoscere l'identità di tali prodigiosi individui, giunse alla conclusione che sarebbe stato meglio tornare indietro e riferire quanto accaduto al padre.
La sola cosa importante era che suo fratello non ne venisse mai a conoscenza.
Per lui, le sfide personali venivano prima di qualsiasi causa di bene comune.

Rimase stretta a lui ancora per un po'. Lo aveva sognato così a lungo che adesso voleva solo godere di quel bellissimo Dono che il Fato aveva deciso di farle.
Sentì la testa dolere violentemente in una fitta tanto intensa quanto breve.
Serrò appena i denti e aspettò che quel dolore dilaniante passasse rapido e improvviso come era arrivato.
In quello scontro doveva aver subito dei colpi tali da provocare un trauma, così non se ne preoccupò troppo, certa che in un paio di giorni, tutto sarebbe passato.
Voleva chiedergli se adesso davvero le loro strade si sarebbero intrecciate fino a formarne una sola, ma il solo ripensare al bacio, leggero quanto profondo, che gli aveva dato poco prima, bastò per farla ammutolire nel più totale dei silenzi e di nuovo spinse il viso contro il suo ampio petto, aspettando che quel rossore diminuisse.


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Nome PG: Myu MacPheel
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Tanhei Myshuri

Catherine giaceva nuda accanto a lui.
Dormiva beata e per un momento si chiese se quell'espressione angelica appartenesse davvero a quella donna che con foga si prendeva sempre ciò che desiderava.
Si avvicinò e inspirò il suo profumo.
Menta e rosa.
Sapeva di rude e di donna al tempo stesso.
Lady Done, quale onore per me poter giacere insieme a voi ... sussurrò mentre con l'indice percorreva il profilo della schiena.
Lei mugugnò qualcosa, ma non si mosse né niente, stava ancora dormendo profondamente.
Si alzò silenzioso come un felino e con altrettanto silenzio recuperò le vesti che stavano scomposte per terra, segno della loro foga nell'appartenersi.
Si mise i pantaloni dritti neri e la camicia bordeaux in satin, sopra il panciotto della medesima stoffa dei pantaloni e infine l'ascot cremisi anch'esso.
Sorrise: Catherine conosceva e condivideva i suoi gusti e le richieste che aveva fatto al suo sarto per lui erano più che perfette.
La prenderei come moglie, se solo non avessi paura di trovarmi io a portare la gonnella !
In fondo alla camera, nel portaombrelli, stava il suo preziosissimo e inseparabile bastone da passeggio.
Lo prese e dopo essersi dato una rapida aggiustata al panciotto, uscì dalla camera.
Mio Signore ! Siete di partenza?
Richard si voltò con una calma snervante, il suo sguardo una lastra di ghiaccio pronta a trafiggere a morte.
Demion, non mi piace che tu volteggi davanti a questa stanza nel cuore della notte. Ciò nonostante, ho un favore da chiederti.
Il maggiordomo incassò nella più totale apatia il suo disappunto, contrariarlo non gli sarebbe servito a niente, se non a perdere un arto. Nella migliore delle ipotesi.
Qualsiasi cosa possa compiacervi mio Lord !
Richard lo guardò con meno minaccia.
Io devo assentarmi per un po', quando tornerò voglio trovare Lady Done nello stesso stato di salute che ha adesso. Difendila, a qualsiasi costo.
Il maggiordomo pensò che sarebbe stato un miracolo se qualcuno si fosse portato all'inferno quella dannata strega.
Altrimenti, cadranno tante vite quanti i capelli che le saranno stati torti. La tua compresa.
Il suo tono non ammetteva repliche e Demion sapeva che non si trattava di un semplice modo di dire.
Nessun capello sarà torto a Lady Done, la troverete splendida così come l'avete lasciata !
Magari, splendidamente morta! Pensò sogghignando fra sé e sé.

Lord Matthew Syvigl dormiva abbracciato alla sua giovane moglie, ignaro della visita che da lì a poco avrebbe ricevuto.
I loro due figli, il primo di 6 e il secondo i 3 anni, dormivano nella stanza accanto, mentre una cameriera prestava il turno di notte, pronta a rispondere a qualsiasi loro esigenza.
Il maggiordomo corse a bussare alla stanza del suo signore.
Mio Lord, mio Lord! Vi prego svegliatevi ! Svegliatevi !
Matthew aprì gli occhi infastidito.
Che cosa accade?
Ci sono visite, Lord Myshuri è qua !
Il conte sobbalzò in piedi e cercò a tastoni gli occhiali che teneva sul comodino.
Per Dio! Non farlo avvicinare! Sei sicuro che non lo abbia visto qualcuno?! E' considerato un traditore della corona e io non voglio che venga visto alla mia porta!
Il maggiordomo sentì il sangue gelarglisi nelle vene ma fu costretto ad aprire la porta a cui era dinnanzi.
Lord Myshuri è qua, proprio qua.
Sussurrò appena, facendosi da parte.
E così tu non vuoi che io venga visto a questa porta che io stesso ti ho aiutato a costruire?
Il conte rimase impietrito.
Lord... Lord Myshuri ... disse quasi senza fiato.
Richard non si mosse dalla porta.
In persona. E io che pensavo di venire qua e di trovare un amico disposto ad aiutarmi... Che amarezza !
Disse con un tono di sarcasmo affatto velato.
Posso spiegare !
Non ne dubito. Lord Syvigl.
Il conte, terrorizzato, prese il lume sul suo comò e lo accese.
Io... si voltò e ciò che vide gli attanagliò le viscere Selene!
La moglie era lì, accanto a lui nella stessa posizione supina in cui l'aveva lasciata quando si era addormentata.
Ma una pozza di sangue scarlatto aveva inzuppato le lenzuola.
Selene! Urlò disperato e piangendo.
Richard sorrise sornione mentre con le dita picchiettava sull'impugnatura del bastone.
Non urlate mio buon Lord, i bambini potrebbero svegliarsi e vedere questa pietosa scena!
Ti prego... sono solo dei bambini......
Il Duca non si scompose neppure per un attimo.
Sì, sono solo dei bambini. E forse è preferibile immortalarli nella loro innocenza da infanti piuttosto che farli divenire dei vili vermi come il padre!
Il tono pacato e tranquillo.
No te ne prego ! Farò ciò che vuoi, tutto ciò che vuoi, ma lascia in vita i miei figli !
Richard si decise infine a muoversi e ad avvicinarsi all'uomo che era tutto un tremito.
Tu sai cosa è accaduto alla mia dimora?
Il conte chinò lo sguardo.
Sì, mio Signore. Si dice che non sia rimasto niente delle vostre ricchezze, che tutto sia andato perduto e che la vostra persona sia quindi....... decaduta.......
Più che parlava e più che le sue parole svanivano nei sussurri. Era terrorizzato.
Decaduto? IO?
Sì... mio Signore....
Richard lo afferrò per il collo e lo tirò su mentre l'uomo espletava i suoi bisogni per il terrore.
Tu credi che sia la ricchezza a rendere un uomo potente? Dimmelo.
Il pover uomo non poté fare altro che piangere e continuare ad urinarsi addosso.
Ti prego....
Dimmelo.
Io....credo di sì mio signore...
Strinse di più la presa sul collo.
Io non ti sto uccidendo con i soldi, non ti sto uccidendo con un quadro, non ti sto uccidendo con un arazzo e non ti sto uccidendo con un castello. No, io ti sto uccidendo con la sicurezza della mia mano, con la forza delle mie braccia, con la forza del mio ego e della mia persona. Lo scaraventò a terra. E adesso, con questa mia persona, con questa mia mano, ti ho ridonato la vita.
Il conte ebbe un'ultima secrezione e dopodiché lo guardò con ammirazione.
Lo guardò in volto, il lume che faceva uno strano gioco di ombre sul suo sguardo fiero.
Ecco cos'era la Potenza.
Ecco cos'era la Gloria.
Tentò di alzarsi come meglio poté.
Mio Signore, perdonatemi! Vi servirò da ora fino all'ultimo dei miei giorni, e che questo sia fra un attimo o fra un millennio, lo farò al meglio delle mie capacità!
Richard sorrise.
I tuoi figli cresceranno bene e Tu che stai al mio fianco nel disonore, sarai al mio fianco nella gloria.
Scoprirò chi è che ha buttato del fango su di voi e ve lo riferirò !
Non ne dubito Lord Syvigl! Non ne dubito !
Uscì lasciando l'uomo a piangere sua moglie.

Richard, dove sei stato?
Chiese pigramente, appena svegliata e ancora assonnata.
A far resuscitare dalle ceneri il mio Impero.
Catherine sorrise.
Nessuno potrà affossarti mai, mio Lord !
Alzò un braccio e con la mano accarezzò il volto del Duca.
No, e tu, Mia Lady, siederai accanto a me sulla seggiola più alta! Afferrò con delicatezza la stessa mano che lo stava accarezzando e la baciò con delicatezza.


Lo fissò soddisfatta ed emozionata mentre si alzava come incantato dalle sue movenze.
Si liberò della giacca e lei assaporò la visione di quel corpo segnato ma non per questo meno invitante ed eccitante.
Vederlo lì, ai suoi piedi, con espressione adorante e colma di desiderio, la fece rabbrividire.
Molti erano stati gli uomini ai suoi piedi, ma aveva deciso di calpestarli tutti.
Invece il suo calcagno adesso chiedeva solo attenzioni, nient'altro.
Continuò a fissarlo mentre lui le accarezzava le gambe.
Bello e oscuro come la notte, non avrebbe potuto desiderare altro dalla vita se non passare al suo fianco il resto dei suoi giorni, tanti o pochi che fossero.
Inaspettatamente si sentì cedere per poi ricadere fra le sue braccia.
Pardon!
Voleva reclamare ma lui la baciò e ogni suo disappunto cadde nel nulla.
Le sue mani fredde e bollenti che scorrevano sulle sue gambe, pronte a liberarle di quelle calze che adesso era divenute pesanti e soffocanti.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da quello magnetico di lui e per la prima volta si sentì incantata e completamente in balia di qualcun altro.
Era sopra di lei e poteva sentirlo con una sensibilità che mai aveva avuto.
Il ventre era divenuto bollente e iniziava a reclamare attenzioni con incessante insistenza.
Io sono solo Tuo e di nessun'altra e tu solo Mia!
Mai delle parole l'avevano ricolmata di un piacere così intenso e così fisico.
La sua bocca vagava adesso fra i suoi seni e lei dovette aggrapparsi ai suoi capelli per non perdere il controllo.
Io morirò di te!
Disse per poi lasciarsi andare alle sue cure.
I capezzoli divennero turgidi sotto il suo tocco esperto e passionale e lei si inclinò verso di lui.
Lo voleva.
Lo voleva adesso.
Con le gambe gli cinse la vita e si strinse a lui.
Un lampo di razionalità si impadronì di lei quando udì un bicchiere rompersi a terra.
No!
Si sciolse da quella presa e si divincolò sotto di lui.
Liberatasi da quel piacere immenso poggiò le mani sul suo petto, all'altezza quasi delle spalle e fece pressione lasciando che fosse lui a ricadere con la schiena sul tavolo.
Si alzò sul tavolo e di nuovo lo guardò dall'alto con la sua arroganza.
Le mani sui fianchi e il piede destro che premeva sul petto del Vampiro.
Con il piede risalì fino al collo e premette sul suo pomo.
Morirò di te! Ma non prima di averti fatto morire di me!
Premette di più e, poco prima che fosse troppo, lasciò la presa per inginocchiarsi su di lui, con entrambe le ginocchia che gli avvolgevano i fianchi.
Accarezzò il suo volto con più delicatezza e poggiò leggeri baci laddove lo aveva premuto con il piede.
Mio Lord !
Con le unghie, senza fare troppa pressione, ma solleticandolo appena, seguì tutto il profilo dei pettorali, scendendo sull'addome e concentrandosi sulla piccola cavità dell'ombelico.
Mio Amore!
Con le mani scese ancora e strattonò la chiusura dei suoi pantaloni finché non cedette sotto il suo assalto.
Glieli fece scorrere fino alle ginocchia e lo lasciò così, bloccato dalle sue stesse vesti.
Vedeva la sua virilità sporgersi nonostante l'intimo e dovette desistere dal fare ciò che il suo corpo le chiedeva disperatamente di fare.
Si avvicinò al suo viso lasciando che il suo corpo strusciasse su quello di lui e lo baciò con passione.
Gli sorrise divertita e si alzò di nuovo sopra di lui.
Si sporse sopra di lui e afferrò qualcosa alle sue spalle, qualcosa che lui non poteva vedere da lì.
Sorrise maliziosa e finalmente mostrò ciò che aveva preso.
Una delle bottiglie di vino rosso che lui stesso aveva scelto per la cena.
Se la versò addosso e lasciò che le scivolasse addosso fino a raggiungerlo.
Poi si chinò sopra di lui, ma sempre rimanendo in piedi, e ne bevve un sorso dal petto di lui.
Ottimo! Non hai sete?


CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
Razza:ninfa
Abilità:
-mimesi
-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 100-30 = 70
Salute:100
Danni: illesa
Stato d’animo: emozionata ed eccitata
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto

Parametri PG:
Forza: 10
Velocità: 13
Resistenza: 15
Precisione:20
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