principe UsulLa lama della sua spada brillava illuminata dalla tenue luce di una delle candele del corridoio. Avrebbe mantenuto ancora per pochi istanti quel colore e si sarebbe macchiata del sangue di colei che aveva attentato alla sua regale vita.
Io ti maledico, principe Usul, ti attiro sventure e dolori finché la morte non ti porterà via! imprecò l'elfo contro il principe.
Usul non era supestizioso e quelle parole non fecero altro che dargli un'ulteriore conferma della fragilità umana. Quando ormai ogni speranza è perduta, la gente si appella a Dei o diavoli.... "
Che cosa patetica" scrutò ancora una volta il volto di colei che stava per uccidere senza però trovare alcun segno di qualcosa che era sicuro che ci fosse: la paura.
Questo fu sufficiente a distrarlo per qualche istante, qualche attimo importante che permise alla sua vittima di salvarsi.
Una ragazza a lui sconosciuta entrò in scena ed intimò la vampira di fermarsi e dietro a lei c'èra...... il cuore glaciale di Usul perse qualche battito.
Poter rivedere colei che aveva scoperto di amare così ardentemente gli procurò un immenso piacere, si estraneò da tutto e tutti....c'erano solo lui e la ninfa..... nessun altro.
Era talmente perso nei suoi lussuriosi pensieri che non si accorse di nulla; improvvisamente si sentì afferrato ed in pochi attimi si ritrovò al suolo.
Urlò più per la sorpresa che per il reale dolore della caduta.
Alzò il capo e vide la vampira sanguinante.... probabilmente l'aveva protetto da un attacco nemico. Iniziò a provare uan profonda stima per quella ragazza che stava facendo tanto per lui e gli avrebbe sicuramente dimostrato la sua riconoscenza. Proprio in quell'istante si sentì però riafferrato nuovamente e scagliato contro il muro proprio da colei che voleva ringraziare:
Permettile ancora di attaccare,senza fare niente e giuro che ,Tanhei o non Tanhei,ti ammazzo! gli disse con rabbia.
Poggiò le mani su quelle gelide della vampira cercando toglierle da sè senza risultato. In quel momento ebbe paura, una paura folle di colei che lo sovrstava e che gli impedì perfino di parlare.
Quando lei lo lascio, il rpincipe cadde nuovamente a terra dolorante, frsustrato e ancora scosso dai recenti eventi.
In quella giornata aveva proprio avuto a che fare con donne terribili e si stupì del fatto che c'èra ancora qualcuno che le considerava il sesso debole.
Era stato umiliato; lui il grande Usul aveva subito un simile affronto da quella plebaglia insullsa. No, non poteva perdonarlo.
Ora sembravano tutte prese in una pungente conversazione ed il principe approfitto di quel momento di apparente calma per cercare a fatica di rialzarsi.
"
Voi.....come avete osato fare questo a me, nel mio castello??!" urlò mentre a tastoni cercava sul muro una determinata leva. Finalmente la trovò e senza indugiò la tirò.
"
Vi ricordo che io sono il grande principe Usul, nesuno può nulla contro di me!" la sua risata risuonò chiara tra le mura mentre centinaia anzi migliaia di campanelle iniziarono a suonare per tutto il castello.
L'allarme era stato attivato ed entro pochi minuti l'intero esercito reale sarebbe accorso in aiuto del suo principe.