Tanhei Durante il tragitto il Principe non aveva pronunciato una sola parola, ma anche se lo avesse fatto per lei sarebbe stato come se non avesse detto niente.
Non faceva che rivedere quei gesti, quel sorriso di assenso, quegli occhi chiusi che si inebriavano quel fiore tanto raro e innaturale.
Quell'espressione tanto serena, come se non si potesse aspettare altro da lei, in fondo, nessuno si aspettava mai altro.
Lei per prima.
E adesso stava lì, su quel grifone immenso, dietro a quel Principe che aveva tanto desiderato e che adesso che era tornato per lei, la rendeva infelice.
Lo aveva sognato, desiderato, cercato, voluto, e forse anche amato.
E dopo essersi lasciata andare, dopo aver incontrato le sue labbra amare ed essersene abbeverata, era stata abbandonata.
Come sempre.
Il cuore infranto in mille pezzi e quella barriera lastricata ulteriormente di ghiaccio.
E in quel momento, in cui anche la sua ultima speranza di umanità sembrava essere svanita, ecco che un vampiro dai modi gentili si era fatto breccia dentro di lei con prepotenza e astuzia.
Le aveva rubato la tristezza e l'aveva sublimata in curiosità e interesse verso sé stessa, un interesse che aveva sempre rinnegato.
Ma allora, per quale motivo si trovava su Quel grifone invece che sulla dolce Chimera?
Neanche si accorse dello sguardo del Principe che era posato su di lei, i pensieri erano troppi, dolorosi, contrastanti e distanti da lì.
Quando giunsero a terra egli non la degnò del minimo sguardo e neanche ringrazio quei soldati che avevano rischiato la vita per la Sua, che avevano perso un compagno per Lui.
Conducete la signorina nella sua stanza. Poi se ne era andato.
Aveva seguito il servo, sguardo chino ed espressione spenta.
Si era infine ritrovata dentro a una stanza lussuosa, una stanza che pareva più per prostitute di alto borgo che per delle ospiti, e forse era proprio così che lui vedeva le sue ospiti.
Poteva capirlo bene, sapeva che tipo di vita conduceva, perché era anche la sua.
Vi ringrazio, adesso lasciatemi sola! Disse sospirando mentre congedava il servitore.
Una volta rimasta sola si appoggiò alla porta che adesso era chiusa alle sue spalle, e lasciò che il suo corpo ricadesse lentamente sulle proprie gambe e che giungesse quel pavimento di marmo pregiato e freddo.
Un freddo piacevole che la rinfrancò non poco.
Si denudò dei suoi abiti lasciando che ricadessero inermi per terra e che il suo corpo si amalgamasse con quel freddo. Completamente nuda si sdraiò a terra e lasciò che la temperatura si impossessasse anche della sua mente.
Perché sono qua dove tutto sa di marcio? Si chiuse in posizione fetale e lasciò che il suo lato innocente emergesse adesso che era completamente sola, sola con la sua più grande nemica.
Sè stessa.
I minuti passarono incontabili e quando riaprì gli occhi non seppe dire quanti esattamente ne fossero trascorsi.
E' tempo di alzarsi!Ovviamente, non era una cosa strettamente fisica.
Si alzò si diresse nel bagno personale della stanza dandosi una rapida lavata.
Poi si diresse verso l'armadio, sicura di trovare indumenti per le ospiti, e così fu.
Un abito colse subito la sua attenzione: era nero, lungo, in un lucido raso, con delle spalline non troppo fini e uno scollo a V su quel suo generoso seno.
Senza fronzoli, senza merletti o rouches, senza pizzi e tulle.
Semplice e bellissimo.
Così come si sentiva lei adesso che si era spogliata delle sue mille facce.
Estrasse il vestito dall'armadio e lo richiuse senza indugiare.
Gettò la cruccia a terra e si mise il vestito senza indossare sotto l'intimo. Lo fece passare dalla testa e lasciò che le scivolasse fresco e leggiadro e trovasse forma sulle sua.
Adesso doveva capire.
Passò con passo elegante dinnanzi allo specchio e vi gettò uno sguardo fugace vedendo una donna che correva incontro a sé stessa.
Il vestito, così semplice, dava libero spazio alla sua armonia e alla sua grazia e la riempiva di bellezza.
Uscì dalla porta e si diresse sicura verso una porta che era tre volte quella delle altre stanze, si trovava sicuramente lì.
Fortunatamente le guardie si stavano dando il cambio e adesso non c'era nessuno lì davanti, arrivò con silenzio e sinuosità mentre i piedi scalzi sul pavimento non facevano il benché minimo rumore e pareva un'ombra più che una donna.
Non bussò neanche, volutamente, ed entrò con passo deciso e fermo.
Salve. Ditemi disse guardandolo con schiettezza negli occhi
Per quale motivo io mi trovo qua?Non c'era sfida né minaccia nel suo tono, solamente la volontà di capire ciò che la vita le stava serbando, e le intenzioni di quella bellissima statua che giaceva sul letto.
CITAZIONE
Nome PG:Tanhei Myshuri
Razza:ninfa
Abilità:
-mimesi
-poison in the blood
Grado: Gialla
Energia: 60
Salute:80
Danni:/
Stato d’animo: ?
Equipaggiamento:libro degli incantesimi, mantello da viaggio, 1 stiletto
Parametri PG:
Forza: 10
Velocità: 13
Resistenza: 10
Precisione:20